Biografia
Nato a Bombay nel 1954, da padre indiano e da madre ebrea irachena, Anish Kapoor vive e lavora a Londra dagli inizi degli anni Settanta, dove si è trasferito per motivi di studio. Figura centrale nel panorama dell’arte contemporanea, ha esposto nei più importanti musei del mondo; le sue opere sono in collezioni pubbliche e private internazionali.
Kapoor indaga la dialettica degli opposti ed è l’utilizzo del colore nella sua purezza a diventare elemento costante dei suoi lavori e simbolo della sintesi tra oriente e occidente.
Decisivo nella sua carriera artistica è l’anno 1979, quando Kapoor, ritornato in India, riscopre le sue origini e il suo essere su una sottile linea di confine tra oriente e occidente. Rientrato in Inghilterra, esegue la serie dei 1000 Names.
Nel 1980 tiene la sua prima personale nello studio di Patrice Alexandre a Parigi, mentre nel 1981 è la volta di Londra alla Coracle Press. Nello stesso anno nasce la collaborazione con il gallerista Nicholas Logsdail, titolare della Lisson Gallery di Londra.
Ben presto assume un ruolo di spicco nella New British Sculpture, la nuova scena della scultura inglese,accanto ad artisti come Cragg, Deacon, Woodrow e Gormley. In questi anni la sua ricerca è orientata verso l’uso del colore che conferisce ai suoi lavori la qualità di superficie. “La pelle, la superficie esterna, è sempre stata per me il posto dell’azione. E’ il momento di contatto tra l’oggetto e il mondo. La pellicola che separa l’interno dall’esterno”.
Nel 1990 partecipa alla 44^ Biennale di Venezia, come rappresentante della Gran Bretagna, e vince il Premio Duemila.
Nel 1992 ottiene il Turner Prize e di nuovo il Premio Duemila alla 45^ Biennale di Venezia.
Si susseguono mostre in tutto il mondo, commissioni pubbliche e private. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo: Tate Modern di Londra, MOMA di New York, Reina Sofia di Madrid, Kunsthalle Basel di Basilea, Stedelijk Museum of Modern Art di Amsterdam.