Biografia

Tedesco di origine, nato a Bruxelles nel 1961, vive e lavora a Stoccolma. Affermatosi nel mondo dell’arte negli anni Novanta, ha esposto in importanti istituzioni internazionali con numerose personali e collettive.
Höller concepisce l’arte come strumento cognitivo e usa le sue opere per trasformare l’esperienza sensoriale ed emozionale degli individui. Ama disorientare e provocare lo spettatore, alterando i meccanismi percettivi tradizionali. Al primo impatto la caratteristica delle sue opere è l’aspetto ironico e giocoso, ma dietro l’innocente apparenza, Höller insinua elementi di dubbio e incertezza, in grado di cambiare l’ordinaria percezione delle cose. Crea situazioni o esperienze che invitano il pubblico a una partecipazione attiva. Da qui opere famose come l’installazione con i grandi scivoli per la Turbine Hall della Tate Modern di Londra (2006) – definiti dall’artista “generatori di ebbrezza e felicità” – o i funghi giganti capovolti per la Fondazione Prada a Milano nel 2000.
Alla fine del 2008, Höller realizza a Londra un’installazione temporanea, The Double Club, un locale con ristorante, bar e sala da ballo, rimasto aperto solo per sei mesi. Nato per promuovere un incontro tra la comunità congolese e quella occidentale, il locale serviva un doppio menu di ricette tipiche del Nord Europa e del Congo.
Carsten Höller ha partecipato a importanti rassegne internazionali da Documenta a Manifesta, dalla Biennale di Venezia a quelle di Berlino e San Paolo in Brasile. Ha rappresentato la Svezia, con Miriam Bäckström, alla 51^ Biennale di Venezia. Ha esposto in importanti istituzioni tra cui la Tate Modern di Londra e il Mass MoCA in America.